FRASTUONO E ATTIVITA’ COMMERCIALI
La "movida", le discoteche, ma anche le attività artigianali stanno causando ultimamente un inquinamento acustico senza precedenti.
Cosa deve fare il cittadino alle prese con rumori molesti?
Innanzitutto, rivolgersi alla Polizia Municipale e al Sindaco della sua città, che devono verificare in prima battuta la regolarità dell’esercizio commerciale o artigianale. Poi, se si vuole "misurare" il frastuono, si può fare apposita istanza alla A.S.L. competente o all’A.R.P.A., che provvederanno a verificare se il rumore supera i livelli consentiti con un’apparecchiatura fonometrica.
Il costo di quest’operazione è a carico del richiedente, e si aggira intorno ai 200-300 euro. Se la misurazione evidenzia lo sfondamento dei decibel, allora il sindaco commina una sanzione all’esercente e può anche disporre la chiusura dell’esercizio.
Ricordiamo che l’OMS ha stabilito come limiti 70 decibel per il giorno e 64 per la notte. Tenete conto che già una conversazione animata arriva a 60 db, o un aspirapolvere in azione, un’auto accesa o una lavatrice che centrifuga superano la soglia dei 70 db.
Il problema, lo ripetiamo, esiste soprattutto a causa della perdurante "movida", l’abitudine a vivere di notte, soprattutto nei centri storici e balneari, da parte dei giovani.
Inquesti casi, oltre alle vie personali, occorre fare fronte comune, formando comitati di quartiere.
La nostra associazione è impegnata in prima linea nella città di Polignano a Mare, famosa proprio per la vita "by night", e ha fondato un comitato del quartiere del centro storico che, con azioni a volte di protesta e a volte di concertazione con istituzioni e categorie commerciali, sta riuscendo a risolvere il grave problema.
Alleghiamo, a mo’ di esempio, un documento di richieste di questo comitato all’Amministrazione Comunale, tenendo conto che Polidream è a disposizione dei cittadini per la formazione di comitati simili in altre città colpite dal fenomeno.