REGIONE PUGLIA, VIETATO AMMALARSI!
La terapia d’urto per risollevare le casse regionali della Puglia dal deficit continua imperterrita e, dopo aver colpito reparti ospedalieri, interi nosocomi e case di cura, ha tentato di abbattersi addirittura sui Pronto Soccorso (ora denominati Punti di Primo Intervento) di molte cittadine, fra cui Polignano a Mare, Locorotondo, Mola di Bari, Alberobello e Giovinazzo, chiudendoli nelle ore notturne.
Tutti comuni, peraltro, ad alto tasso di presenza turistica (basti pensare ad Alberobello, patrimonio mondiale dell’Unesco!), dove persino i visitatori, in caso di malore, non avrebbero avuto pronte e adeguate cure!
Diciamo hanno tentato, perchè l’immediata protesta di sindaci e cittadini sembra che abbia fatto fare dietrofront all’assessorato regionale della salute.
Ma rimane il fatto che siamo stati di fronte all’ennesimo tentativo di tagliare servizi essenziali in comunità che sono prive di qualsiasi struttura ospedaliera e i cui residenti, quando si sentono male, devono avere la fortuna o l’accortezza di resistere fino all’arrivo prima dell’ambulanza del 118, e poi fino all’arrivo all’ospedale più vicino. Sempre che questo ospedale abbia un posto libero, perchè con l’ennesimo taglio di posti letto che c’è stato, è quasi sicuro che l’ammalato si girerà gli ospedali di mezza Puglia per poter essere ricoverato!
E tutte queste pseudo-scelte sono state prese senza la minima consultazione con le associazioni dei consumatori, prevista espressamente dalla Legge Regionale 12/2006. Questo tavolo di concertazione, che auspichiamo da tantissimo tempo, sin dai primi tagli alla sanità dell’ex Giunta Fitto, sarebbe in grado di apportare soluzioni diverse ai classici tagli di posti letto, garantendo nel contempo l’equilibrio finanziario.
Se è vero che il governo nazionale ha ridotto i fondi per la sanità pugliese, è anche vero che gli sprechi, le tangenti, le poltrone e gli stipendi d’oro del settore pugliese sono stati in questi anni sotto gli occhi di tutti e addirittura al vaglio della magistratura.
Occorre dire una volta per tutte che c’è un modo diverso di governare il delicato comparto della salute.
Basterebbe fare gare d’appalto trasparenti, internazionali e on line, per risparmiare il 40% sia sulla spesa farmaceutica che su quella ospedaliera, come insegna l’esperienza dell’Umbria. Se poi, contemporaneamente, si riducono le poltrone e gli stipendi, si avvia un dialogo continuo fra le parti interessate, ovvero utenti, medici, paramedici e istituzioni, coinvolgendo tutti in un processo di razionalizzazione delle spese, di monitoraggio permanente, di tagli agli sprechi e al contenzioso, grazie all’ascolto continuo delle esigenze dei pazienti, allora nell’arco di qualche anno non solo non avremmo più problemi di dissesto finanziario, ma addirittura avremmo una situazione sanitaria che diventerebbe un modello da seguire su tutto il territorio nazionale.
Ancora una volta Polidream Assoutenti chiede alla Regione Puglia l’immediata convocazione di un tavolo di concertazione globale sul tema salute. In caso di nuovo silenzio, saremo costretti a mobilitare i cittadini, a partire da quelli delle cittadine oggetto di tagli ai servizi.