IMPIANTI TERMICI: LA PROVINCIA DEVE RIDURRE LA TASSA!
Col Regolamento Regionale n. 24 del 27 settembre 2007, la Regione Puglia ha riaffidato alle Province l’onere del controllo degli impianti termici per i comuni al di sotto dei 40.000 abitanti.La nostra associazione era contraria a questa soluzione, sia perchè siamo nettamente contrari alla stessa esistenza delle Province, sia perchè riteniamo che solo i Comuni possano monitorare meglio la situazione termica di famiglie ed aziende.
Peraltro la legge già impone tale controllo ai Comuni al di sopra di 40.000 abitanti, quindi non si capisce perchè la stessa cosa non sia prevista per i Comuni più piccoli.
A parte queste considerazioni, adesso è importante che le province facciano i controlli come normativa comanda, avendo come obiettivi la sicurezza e la qualità ecologica degli impianti termici, e quindi la stessa salute dei cittadini.
Per riuscirvi occorre coinvolgere al massimo gli stessi consumatori e le associazioni che li rappresentano nelle campagne di informazione e di educazione.
Ma bisogna anche dare una mano a tutti quelli che non hanno le caldaie in regola, vuoi perchè vecchie, vuoi perchè non assistite bene; e questo lo si può fare istituendo un Fondo di Solidarietà per le famiglie bisognose, in modo da permettere loro la sostituzione e la messa in regola degli impianti.
Le risorse ci sono, perchè le province chiedono un tributo per le autocertificazioni: questa tassa copre abbondantemente il costo dei controlli, quello che resta deve servire per il rinnovo delle caldaie, soprattutto a favore di quelle ecocompatibili.
Ma qui, purtroppo, si presenta un altro nodo: quanto far pagare di tributo?
La media nazionale per le autocertificazioni si attesta intorno ai 7 euro, la media regionale è di 15 euro.
Di conseguenza, il costo del controllo per gli autononcertificati a livello nazionale è di 50 euro, mentre a livello regionale è di circa 100 euro.
Noi proponiamo una tassa di 10 euro e un costo per il controllo di 70 euro. Cifre eque, che consentirebbero anche di essere pagate da tutti, e pertanto di riempire quel Fondo di Solidarietà per sostituire tutti i vecchi impianti.
Attendiamo risposte dalle 5 province pugliesi.