Lo sportello del consumatore - Polidream

4 Giugno 2005

L’ETICHETTA DELL’ACQUA MINERALE

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Leggere le etichette delle acque minerali è importante per capire se l’acqua scelta è adatta ad un uso quotidiano. Ma, prima di darvi queste indicazioni, è bene sottolineare che l’Acquedotto Pugliese, pur avendo mille difetti in tema di servizi, ha il pregio di erogare un’acqua di ottima qualità, molto più buona ed igienica di rinomate marche di acque minerali, molto più sottoposta a controlli, e soprattutto molto meno cara: pensate che 1.000 litri dell’AQP costano meno di 0,60 euro!

Adesso vediamo i principali parametri di una buona acqua minerale, sperando che l’etichetta dica il vero, che l’acqua sia stata conservata bene e che l’analisi riportata sia recente.

RESIDUO FISSO A 180°: non deve superare i 500 mg/l (50mg/l per i lattanti);

SODIO: da non superare la quota di 20 mg/l, specie per gli ipertesi;

BICARBONATO: può superare anche i 600 mg/l, ma solo per chi ha problemi di digestione e per chi fa sport;

ANIDRIDE CARBONICA: non deve superare i 250 mg/l;

ARSENICO: deve essere assente, o presente al massimo di 10 mcg/l;

MANGANESE: max 0,1 mg/l;

PH: deve essere fra 6,5 e 7,5;

DUREZZA: intorno a 15 gradi francesi;

NITRITI: possibilmente assenti, oppure max 0,1 mg/l;

NITRATI: possibilmente assenti, o max 25 mg/l.

E’ un’attività di informazione effettuata nell’ambito del progetto "Il consumATTORE in Puglia".

4 Giugno 2005

MENSE SCOLASTICHE E COMMISSIONI

Tutte le mense scolastiche che si rispettino devono avere una Commissione Mensa, con la presenza di genitori e rappresentanti delle associazioni dei consumatori, con compiti precisi di controllo su:

– la bontà degli alimenti;

– l’uso di cibi biologici;

– le tariffe, che devono essere trasparenti e soprattutto devono andare incontro alle famiglie meno abbienti;

– la scelta del menu, con particolare attenzione ai bimbi che soffrono di allergie o patologie varie;

– i programmi di educazione al consumo alimentare, previsti dalla Legge 281/98 a tutela dei consumatori;

– la salubrità e l’igiene di tutti gli ambienti di cucina e di refezione;

– la trasparenza delle gare d’appalto.

Chiediamo ai Comuni che non l’hanno ancora fatto di dotarsi della Commissione Mensa: Polidream aiuterà l’Ente a dotarsi di apposito Regolamento e durante tutto il cammino, con la presenza dei suoi esperti.

E’ una delle tante attività di concertazione svolte nell’ambito del progetto "Il consumATTORE in Puglia".

4 Giugno 2005

L’ETICHETTA DEL PESCE

Anche il pesce ha la sua etichetta, ma anche questa è una normativa dimenticata e soggetta a pochi controlli. Perciò diventa importante per il consumatore conoscerla e farla rispettare, girando al largo dalle pescherie che non la mettono in pratica.

L’etichetta deve riportare:

– la denominazione della specie;

– il metodo di produzione (pescato o allevato);

– la zona di provenienza.

Nel caso di mitili, vongole e simili, l’etichetta deve riportare il bollo sanitario indicante:

– il Paese di provenienza;

– la specie;

– i dati del centro di depurazione;

– la data di confezionamento;

– la data di scadenza, oppure la dicitura "Vivi al momento dell’acquisto".

E’ un’attività di informazione svolta per il progetto "Il consumATTORE in Puglia".

4 Giugno 2005

L’ETICHETTA DELLA CARNE

E’ la solita normativa all’italiana: la legge c’è, ma pochi la rispettano. Anche la bistecca ha la sua brava carta d’identità, già dal marzo 2004, ma sui banchi di macelleria quest’etichetta si vede poco. Il limite della legge è che riguarda solo le carni bovine, ma è un primo passo verso la costituzione della "filiera" alimentare.

L’etichetta deve riportare:

– il Paese in cui è nato l’animale;

– il Paese in cui è cresciuto;

– dove è stato macellato;

– dove è stato sezionato;

– codice di identificazione.

Se la normativa si allargasse agli altri animali (pollame, conigli, equini, suini), sarebbe un bene per la trasparenza alimentare; ma soprattutto, facciamo rispettare già questa legge: perciò chiediamo ai consumatori di segnalarci (vedi l’apposita SEZIONE del sito) eventuali macellerie non in norma.

E’ un’attività di informazione svolta nell’ambito del progetto "Il consumATTORE in Puglia".

4 Giugno 2005

L’ETICHETTA DELL’UOVO

E’ da più di 1 anno che è andata in vigore la nuova normativa sull’etichettatura delle uova, ma è bene dare una "rinfrescata". Adesso l’etichetta deve riportare in chiaro il sistema di allevamento usato dal produttore:

1 significa che la gallina è allevata all’aperto

il 2 indica che la gallina è allevata a terra su terra coperta da sabbia o argilla

3 significa che l’allevamento è in gabbia

0 che l’allevamento è biologico.

Inutile aggiungere che Polidream consiglia le uova col numero 0 o 1.

E’ un’informazione resa al consumatore nell’ambito del progetto "Il consumATTORE in Puglia".

4 Giugno 2005

CAMPAGNA OGM-FREE

Sono già 89 i Comuni della Puglia che hanno scelto di dichiararsi "OGM free", ovvero hanno dichiarato che nel loro territorio non saranno mai presenti coltivazioni OGM.

E’ stata una scelta dettata anche dalla buona Legge Regionale della Puglia, la n. 26/2003, che ha dichiarato tutto il territorio regionale anti-OGM.

Le ultime notizie, uscite dai laboratori della multinazionale Monsanto, non sono state certo rassicuranti sulla salubrità degli OGM, e allora è meglio sposare il principio della precauzione.

Chiediamo agli altri 169 Comuni e soprattutto alle Province, nell’ambito delle iniziative promosse dal progetto "Il consumATTORE in Puglia", di seguire l’esempio, in modo che gli OGM non facciano la loro comparizione, fino a che non si chiariscono del tutto i loro effetti sulla salute dell’uomo.

3 Giugno 2005

SCARPE ED ETICHETTA

Quasi nessuno lo sa e praticamente nessun consumatore chiede informazioni al riguardo: LE SCARPE DEVONO AVERE L’ETICHETTA!

E la si deve chiedere al momento dell’acquisto.

E’ un Decreto Ministeriale entrato in vigore dal 1997, ma tuttora rimasto in ombra.

Le calzature devono riportare tutti i materiali usati, nella tomaia, nel rivestimento, nella suola interna e nella suola esterna, con dei simboli atti a far comprendere al consumatore il tipo di materia usata (cuoio, materiale sintetico, non tessuto, etc.).

Perciò, non fatevi "fare le scarpe", chiedete l’etichetta!

E’ un’informazione resa nell’ambito delle iniziative del progetto "Il consumATTORE in Puglia".

3 Giugno 2005

COSMETICI E SOSTANZE TOSSICHE

Con l’etichetta, prevista dalla Direttiva Europea 2003/15/CE e andata in vigore da marzo 2005, anche i cosmetici sono diventati più trasparenti, sia nella durata che nella lista di ingredienti.

A tal proposito, è opportuno segnalare le sostanze da evitare, definite in gergo "Cmr" e suddivise in 3 categorie, a seconda della pericolosità, con la 1 più nociva e la 3 meno.

Ecco una lista di quelli più pericolosi:

Dibutyl Phtalate

Dimethoxydiglycol

Dioctylphtalate

Disperse Blue 1 C1 64500

Ethoxyethanol

Ethoxyethanol Acetate

Methoxyethanol

Methylacetamide

Petrolatum

Petroleum Distillates

Petroleum Hydrocarbon

Potassium Bromate

Safrole

E’ un’attività di informazione al consumatore svolta nell’ambito del progetto "Il consumATTORE in Puglia".

3 Giugno 2005

AUTOMOBILI ED EURO 4

E’ l’ultima normativa europea per ridurre l’inquinamento atmosferico, adeguando i motori delle autovetture ad emissioni meno inquinanti.

Si chiama EURO 4, ma molti automobilisti non sanno ancora come capire se la loro auto o quella che stanno per acquistare rispetta tale normativa. Magari se ne sono accorti, poichè nelle grandi città queste auto possono circolare anche in caso di blocchi o di "targhe alterne".

Spetta, ovviamente, al concessionario indirizzare bene l’acquirente, ma molte case automobilistiche preferiscono vendere i modelli EURO 2 ed EURO 3, rimasti invenduti.

Allora, diventa importante leggere bene il libretto di circolazione, sul quale deve comparire una delle seguenti diciture:

98/69/CE B

98/77/CE

1999/102/CE

2001/1/CE

2001/100/CE B

2002/80/CE B

2003/76/CE B

1999/96/CE B1/B2/C (autocarri)

2001/27/CE B1/B2/C (autocarri)

E’ un’informazione resa al consumatore nell’ambito del progetto "Il consumATTORE in Puglia".

3 Giugno 2005

LAVATRICI E CONSUMI

Scegliere una lavatrice non è facile, ma se ci si fa guidare dall’etichetta energetica, dai consumi di acqua ed elettricità, e non dall’estetica, allora diventa più semplice.

Ecco i nostri consigli, effettuati nell’ambito dell’attività di informazione per il progetto "Il consumATTORE in Puglia".Innanzitutto, preferite lavatrici con etichetta A o B.

Per quanto riguarda i consumi elettrici, la potenza non deve superare i 1.000 Kw, e per i consumi di acqua mai superare i 50 litri a lavaggio.

Questi limiti sono validi per un uso della lavatrice a non più di 60°; peraltro, non occorre usare temperature più alte: rovina capi e la stessa lavatrice.