L’ETICHETTA DEL VINO
Il vino italiano non ha ancora un’etichetta chiara e completa: gli ingredienti, il tipo di uva e gli additivi non sono assolutamente segnalati.
Colpa di una normativa larga e permissiva, che non impone praticamente nulla ai produttori di vini.
La cosa più importante che andrebbe segnalata in etichetta è la quantità di anidride solforosa, l’antiossidante usato per conservare meglio il prodotto.
La normativa prevede un massimo di 160 mg/l per i vini rossi e 210 mg/l per i bianchi, ma non impone di scriverlo in etichetta.
E’ una mancanza grave, poichè l’eccesso di anidride solforosa è causa di quei mal di testa che prendono il consumatore, spesso proprio dopo aver bevuto vino.
Non a caso l’OMS ha fissato una dose giornaliera accettabile di 0,7 mg per kg di peso corporeo; il che significa che un buon vino non deve superare mai i 100 mg/l.
Per ora, gli unici produttori che stanno segnalando questa presenza sono quelli biologici dell’