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QUANTE “GRANE” PER I CONSUMATORI!

L’ultimo caso del grano contaminato è solo la punta di un iceberg di un sistema di controlli e di tutele dei consumatori che non funziona più e fa acqua da tutte le parti.

Non bastano il latte all’inchiostro, il virus dei polli, le uova marce o i pelati putrefatti a far capire che siamo giunti ad un punto in cui occorre voltare pagina, invece che inseguire i prossimi scandali?

Un punto ormai è chiaro: nella filiera, nel ciclo produttivo e distributivo deve comparire una nuova figura, quella del rappresentante dei consumatori, ovviamente un tecnologo, retribuito direttamente dalle associazioni dei consumatori, che controlli per loro conto l’efficacia e la salubrità della filiera.

Insomma, se siamo noi a mangiare, noi a spendere, noi ad acquistare, non vediamo perchè noi non possiamo controllare in prima persona il ciclo produttivo, dal momento della nascita del prodotto a quella del diretto consumo.Stabilito questo, occorre anche rivoluzionare il sistema di etichettatura, non solo immettendo più informazioni, quelle veramente utili, ma anche rendendole fruibili a tutti i consumatori, anche quelli meno acculturati, con caratteri tipografici leggibili.

Non è possibile, per esempio, che sia stato accertato che bisogna istituire una Carta della Qualità dei prodotti, che diventi un sistema di certificazione di tutti gli alimenti.

Ma non il classico sistema che controlla sulle carte, fatto dal classico Organismo altisonante. No!

La certificazione deve essere fatta da tecnologi delle varie associazioni operanti nel mondo del consumo e dell’imprenditoria, i cui conflitti d’interesse garantiscono la bontà della certificazione e l’incorruttibilità dei certificatori.

Se si vuole passare dalle chiacchiere ai fatti questa è, secondo Polidream, la strada da intraprendere.

E non serve aspettare riforme dall’alto, basta che si muova la stessa Regione Puglia o le Camere di Commercio in tal senso.

Chiediamo formalmente all’Assessore allo Sviluppo Economico, Frisullo, e ai 5 Presidenti delle CCIAA di prendere urgentemente tali provvedimenti.

 

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