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IL LIBRO GREEN DI POLIDREAM SULLE MENSE LUCANE – LE CONCLUSIONI
L’indagine sul grado di sostenibilità delle mense scolastiche e ospedaliere lucane, avviata dall’Osservatorio Green, istituito da Polidream Assoutenti, finanziato dal MISE e promosso dalla Regione Basilicata, è giunta al termine.
I risultati ottenuti sono stati racchiusi nel “Libro green”, messo a disposizione dei cittadini, degli istituti scolastici, delle aziende ospedaliere, delle istituzioni e delle aziende erogatrici lucane sul sito www.polidream.org .
Il tema della sostenibilità è ormai al centro dell’attenzione della nostra società, diversi studi hanno evidenziato che il cambiamento climatico nasce proprio dai consumi, ed è proprio il cibo il punto da cui ripartire per far fronte all’emergenza ambientale, che non può essere più ignorata, soprattutto per garantire un futuro alle nuove generazioni.
Il Covid-19 attraverso la ristorazione collettiva, che conta numeri importanti in Italia e nel mondo, ha apportato ulteriori danni all’ambiente, pertanto diventa urgente apportare modifiche nell’erogazione dei servizi mensa, in primis in quelle scolastiche e ospedaliere.
L’Osservatorio Green è stato uno strumento utile a fotografare la realtà sostenibile delle mense collettive, da un lato per conoscere e valutare le abitudini di consumo degli utenti della pubblica amministrazione, e dall’altro le pratiche di produzione delle imprese. L’Osservatorio ha raccolto e analizzato i bandi delle gare d’appalto e relativi Capitolati di servizio e le diverse Carte dei Servizi delle Aziende appaltatrici nel settore della refezione scolastica e ospedaliera.
Tutto ciò per evidenziare l’uso o meno dei materiali biodegradabili, prodotti alimentari biologici e a KM Zero, presenza di politiche contro lo spreco alimentare: in sostanza l’Osservatorio ha l’obiettivo di mettere in evidenza le “Buone Pratiche” già esistenti, e quelle realtà che hanno invece bisogno di apportare importanti modifiche nei bandi e nei relativi capitolati, oltre che nelle Carte dei Servizi adottate dalle Aziende erogatrici il servizio di refezione.
L’aspettativa dell’intervento era vedere recepita la legislazione sull’eco-sostenibilità dalla gran parte delle mense scolastiche e ospedaliere lucane, con l’applicazione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi).
Le stesse Linee Guida di indirizzo contro lo spreco alimentare, pubblicate dal Ministero della Salute, insieme alle Raccomandazioni dell’OMS e dello IARC sui corretti stili alimentari, indicano come necessario il “pasto sostenibile”, legato al territorio e in simbiosi con esso, adeguando i menù a una logica di filiera corta, incentivando lo sviluppo dell’agricoltura locale attraverso la scelta di fornitori locali che utilizzano tecniche in grado di preservare la fertilità dei suoli e la biodiversità.
Queste linee guida vogliono sottolineare il ruolo sanitario della ristorazione collettiva in generale, ponendo come modello la dieta mediterranea, caratterizzato dalla grande prevalenza di prodotti di origine vegetale e da un consumo moderato di ingredienti di origine animale. Nel testo si è data ampia risonanza all’esigenza di aumentare il consumo di prodotti vegetali, ma viene a mancare la capacità di tradurli in direttive pratiche.
Il Ministero dell’Ambiente ha varato due decreti che riguardano la ristorazione pubblica, puntando ad ottenere più biologico, meno sprechi, simbiosi tra mensa e territorio.
Insomma, il compito dell’Osservatorio era quello di identificare e promuovere quelle realtà della ristorazione collettiva che si sono posti il problema dell’impatto del pasto sull’ambiente, fornendo un servizio attento alla salute dei bambini, dei pazienti e a quella del pianeta.
Da tutti i dati raccolti, il quadro lucano della refezione scolastica ed ospedaliera non è molto confortante: il settore ospedaliero è totalmente da rifondare, dato che non ha recepito alcuna normativa in tema di eco sostenibilità, né la legge sui diritti dei consumatori; invece per la realtà scolastica vi sono alcune note positive: i 40 comuni analizzati hanno tutti il divieto di prodotti OGM, il Bio è usato dal 50%, il Km zero e la DOP e IGP dal 40%; lo stesso dicasi per le diete speciali e i programmi di educazione alimentare, attivati per il 50%.
Certo, la strada è ancora lunga, se è vero che per quanto riguarda l’educazione all’ecosostenibilità, la riduzione degli sprechi, l’uso della raccolta differenziata e la politica plastic-free, solo il 15% delle mense scolastiche ha avviato programmi in tal senso; per non parlare dell’uso di automezzi ecologici, previsto solo da un misero 8%.
Dulcis in fundo, nemmeno le Commissioni Mensa “sfondano” in Basilicata, dato che esistono solo per il 30% delle refezioni scolastiche; quindi anche la partecipazione è un tema tutto da riscoprire per il mondo della refezione lucana che, ricordiamo, si è completamente dimenticato di applicare la Finanziaria 2008, laddove imponeva proprio la concertazione con le associazioni dei consumatori, oltre al monitoraggio dello stesso servizio di mensa.
E lo stesso dicasi per la Carta della Qualità dei Servizi, che impone precisi standards di qualità da rispettare e diritti dell’utente ben definiti, ma anche in tal caso si tratta di un’illustre sconosciuta.
E che dire dei CAM, i Criteri Ambientali Minimi che, insieme al credo dell’ecosostenibilità, dovrebbero guidare ogni minimo passo mosso dal settore della refezione? Ma ancora una volta bandi e capitolati non tengono conto di questa fondamentale normativa di indirizzo.
Insomma, un quadro ricco di moltissime ombre, ma anche di qualche luce e di incoraggianti inizi sulla via della green economy e di un’alimentazione consapevole, ma con un grosso scoglio da superare: la mancata partecipazione degli stessi utenti e delle associazioni che li rappresentano.
E’ la prima autentica rivoluzione da effettuare, anche per rispettare la predetta normativa risalente al lontano 2008, che permetterà di ottenere finalmente mense “green”, con piatti “sostenibili”, e la diffusione dei principi di una sana educazione alimentare ed ambientale, proprio grazie ad un continuo monitoraggio e ad una costante concertazione da parte delle associazioni dei consumatori.
Nel frattempo Polidream Assoutenti è a disposizione di tutti gli utenti delle refezioni in caso di qualsiasi tipo di contestazione, di informazione, di consulenza ed assistenza.
LA PRESIDENTE
Angela Mannarini