ACQUA, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE!
La contestatissima e vituperata norma sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali, compresa l’erogazione dell’acqua, è passata alla Camera. E’ una notizia a dir poco terribile, e speriamo sia controribaltata da un eventuale referendum.
Ma intanto occorre una mobilitazione generale di tutti i consumatori italiani, che devono far sentire tutta la loro pressione sulle aule politiche, in modo che questo provvedimento alla fine non passi.
La risorsa idrica in mano ai privati significa non solo aumenti stratosferici della tariffa, ma anche un servizio dettato solo dalle leggi del mercato, e non più dall’etica, dalla tutela dell’ambiente, dall’attenzione sociale e alla solidarietà. Già oggi si assiste alla sospensione dell’erogazione di questo bene primario, figuriamoci quando sarà in mano agli imprenditori!
Bene ha fatto Vendola e il Governo Regionale pugliese a rispondere anticipatamente al governo nazionale, dichiarando l’acqua un bene comune e ripubblicizzando l’Acquedotto Pugliese.
Solo che ancora una volta si è dimenticato dei consumatori!
Infatti ha costituito un gruppo di lavoro sulla questione, con rappresentanti dei vari movimenti e forum per l’acqua pubblica, ma senza le associazioni dei consumatori! E’ una politica strabica che non riusciamo a capire, specie se si pensa che proprio questa Giunta Regionale ha approvato la Legge Regionale sui diritti dei consumatori. Forse immaginano i consumatori solo come coloro che stanno dietro ai carrelli negli ipermercati. Ma consumatori vuol dire anche fruitori ed utenti di ogni tipo di servizio, in primis l’acqua!
Ci rivolgiamo direttamente a Vendola e all’assessore Amati, affinchè convochino immediatamente le associazioni dei consumatori pugliesi, riunite nella Consulta Regionale e riconosciute dalla stessa regione, per promuovere una forte mobilitazione dei 4 milioni degli utenti dell’Acquedotto Pugliese.
NON SI PUO’ COSTITUIRE UN GRUPPO DI LAVORO SULL’ACQUA E TENERNE FUORI I CONSUMATORI!
Intanto ci rivolgiamo anche a tutti i consumatori e chiediamo loro di sottoscrivere la nostra petizione on line sul tema.