ALTRI 40 MILIONI PER POSTE ITALIANE
Anche la Finanziaria di quest’anno, appena varata, ha stanziato 40 milioni di euro per Poste Italiane.
Motivazione: il mantenimento del servizio pubblico universale.
Ci troviamo di fronte ad una palese contraddizione: le Poste non sono più pubbliche, sono diventate un’azienda privata, ma lo Stato continua a finanziarle perchè devono garantire il servizio postale ai cittadini italiani.
O si apre ai soggetti privati o si torna al monopolio: questa terza via, tutta italiana, è ibrida e inutile.
Ibrida perchè non serve al mercato, anzi lo ingessa.
Inutile perchè sta causando i soliti disservizi agli utenti, anzi ne sta aggiungendo di nuovi, come i mancati recapiti di lettere e pacchi o le code interminabili agli sportelli.
In realtà, il servizio universale sta pian piano scomparendo, poichè uffici nuovi non se ne vedono, vi sono realtà densamente popolose non servite adeguatamente, i postini sono pochi e con contratti di pochi mesi, e via dicendo.
E intanto PosteItaliane diventa banca, punta sui fondi di investimento, stipula polizze, eroga prestiti o vende merci di qualsiasi tipo, con costi e tassi certamente non da "servizio universale".
E’ giusto che tutto ciò si faccia col "doppio" pagamento degli utenti?
La prima volta pagando allo sportello, e la seconda contribuendo ai suddetti 40 milioni l’anno?