CI VOGLION SEMPRE TANTI “SALDI”
Parafrasando una canzone di Renato Zero, le tasche dei consumatori sono talmente prossime allo "zero" che si aspettano con ansia i saldi per poter fare qualche acquisto senza spendere una cifra!
Ma i saldi sono ormai roba dell’altro secolo.
In tempo di liberalizzazione è veramente strano che non si liberino proprio i saldi da lacci e lacciuoli. Tanto più che parecchi negozianti sanno come aggirare la legge, e magari li cominciano prima del tempo "inter nos". E poi, bisogna sempre stare attenti ai saldi falsi, sguingagliando pure vigili urbani alla caccia dei furfanti (ma la Polizia Municipale ha cose più importanti di cui occuparsi!).
Intanto la Regione Puglia ha anticipato la stagione dei saldi all’8 luglio, e dunque ancora una volta vi diamo i nostri consigli per dei saldi più tranquilli.
1) il cartellino dei prezzi deve riportare il prezzo di partenza, la percentuale di sconto e il prezzo scontato;
2) la merce in saldo deve essere ben suddivisa in base allo sconto;
3) i capi si possono tranquillamente provare, non vi è alcun divieto in tal senso;
4) non vi è alcun obbligo, per il commerciante, di sostituire un capo già acquistato, se non presenta difetti; quindi, in tal caso conviene che il consumatore si rivolga bonariamente al venditore;
5) per i difetti della merce valgono i disposti del Codice del Consumo, ossia la garanzia valida per 26 mesi: l’importante è fare la contestazione per raccomandata al commerciante entro 60 giorni dalla scoperta del difetto;
6) si può pagare con carta di credito, se il venditore in questione attua tale metodo di pagamento in periodi normali;
7) diffidate degli sconti troppo elevati (quelli oltre il 50%), poichè in tal caso sicuramente la merce è vecchia oppure proveniente da stock occasionali;
8) diffidate dei capi per i quali riuscite a trovare tutte le taglie e tutti i colori, poichè questo significa che sono articoli comprati per l’occasione;
9) comprate solo merce con regolari etichette di composizione del tessuto e di modalità di lavaggio; ricordate che anche per le calzature la normativa impone l’etichettatura;
10) in caso di "sconti finti" o "sospetti", occorre rivolgersi alla Polizia Municipale; invece, in caso di pubblicità ingannevole, occorre fare un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato; ma in ambedue i casi è preferibile agire tramite la nostra associazione.