COCA COLA, IL COLORANTE SOSPETTO
L’intenzione di fare terrorismo in campo alimentare non l’abbiamo mai coltivata; abbiamo però il compito di educare ed informare i consumatori, come recita l’art. 4 del Codice del Consumo.
Perciò, quando escono notizie di una certa gravità che riguardano prodotti alimentari molto popolari, è doveroso da parte nostra trattarle e far sapere ai consumatori, con tutte le pinze e l’equilibrio del caso, come stanno le cose.
E’ il caso della Coca Cola, la bevanda più famosa e consumata del mondo, che ultimamente è sotto accusa, a causa del colorante usato per produrla, il caramello E150d, che sembrerebbe addirittura cancerogeno!
Sono numerose le riviste mediche e i giornali americani che hanno pubblicato studi comprovanti la presenza nella Coca Cola di una sostanza potenzialmente cancerogena, il 4-MEI, residuo proprio del processo di lavorazione del colorante in questione.
Ora, è chiaro che occorre andarci coi piedi di piombo, vedendo anche le quantità giornaliere ingerite del sospetto colorante, ma sta di fatto che il principio di precauzione ci insegna che, nel frattempo che l’OMS e i più importanti laboratori scientifici chiariscano la cosa, è meglio fare a meno del prodotto sospetto. Tenendo conto che il caramello si divide in due categorie, l’E150c e l’E150d, ed è presente non solo in tutte le cola, ma anche in molte caramelle, in alcuni gelati confezionati, nell’aceto balsamico, in molti snacks, in prodotti da forno, etc. etc.
Ancora una volta diventa importante saper leggere le etichette. Cosa che non ci stancheremo mai di consigliare a tutti i consumatori. Ai quali consigliamo di venire a ritirare presso le nostre sedi l’elenco degli additivi alimentari sospetti, in modo da sapere quali cibi evitare, mentre si fa la spesa.