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ENEL E CODICI FISCALI MANCANTI

In questi giorni l’ENEL sta inondando le case degli italiani con lettere che chiedono la comunicazione del codice fiscale, laddove manchi nelle fatture.

La cosa sta riguardando migliaia di condomini che non hanno mai riferito all’ENEL il proprio codice fiscale, e fin qui tutto regolare. Anche se questo significa recarsi presso l’Agenzia delle Entrate per chiedere il codice fiscale, e magari pagare qualcuno per effettuare tale servizio.

Ma il vero problema nasce quando la lettera giunge agli eredi di un utente deceduto, che ovviamente non possono dare un codice fiscale di un defunto e sono costretti non solo a comunicare il dato fiscale di uno degli eredi, ma anche ad effettuare l’operazione di subentro della stessa utenza. Che è gratuita se si riferisce ad un’abitazione di residenza, cioè ad un uso domestico residente. Ma è onerosa, intorno ai 100 euro, se si tratta invece di una seconda casa, cioè di un uso domestico non residente, o comunque di un uso diverso dall’abitazione.

E qui tocchiamo un autentico tasto dolente, perchè è il caso di affermare che la spesa non vale l’impresa! Non è possibile che il cambio di un nome e cognome debba costare così tanto! Non è da paese civile! Un paese che, vogliamo ricordarlo, ha già la tariffa elettrica più elevata del mondo!

Pertanto chiediamo ad ENEL di non applicare alcun costo in tali casi e a tutti gli utenti interessati di recarsi presso le nostre sedi per avviare il relativo reclamo nei confronti dell’azienda elettrica.

 

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